La scuola sta vivendo come un dramma l’esplosione dell’Intelligenza Artificiale. Questo perché molti studenti la utilizzano per fare i compiti a casa.
La tecnologia ormai è fuori controllo e risulta davvero difficile trovare un modo per frenare queste “furbate”, intanto in molti sperano che presto si possa trovare una soluzione.
Tgm Research ha condotto una ricerca per conto di NoPlagio, la piattaforma internazionale di prevenzione del plagio, che ha lanciato qualche mese fa un servizio in grado di riconoscere testo generato con l’AI. Dal sondaggio in questione viene specificato come il 71% degli studenti, tra i 16 e i 18 anni, usino l’intelligenza artificiale per la scuola.
Il 60% la usa per fare i compiti, il 33% per imparare, il 18% per rispondere dei test, il 21% come assistente personale per scrivere mail o comunicazioni, il 13% per scrivere saggi. Insomma una situazione molto delicata che porta le scuole a dover far qualcosa per rimediare e far tornare i ragazzi a studiare sui libri. La situazione è molto delicata anche perché ci troviamo di fronte a un’adolescenza che cresce con ideali sbagliati e con la cultura della furbizia per arrivare prima alle cose.
Speriamo che quanto prima si possa vivere un’inversione di tendenza per riportare in alto l’importanza proprio delle scuole.
Intelligenza Artificiale nelle scuole
In merito all’uso dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole ha parlato Chorst Klaus, come riportato da Leggo. Uno tra i fondatori della startup Noplagio.it ha specificato come sarebbe importante fare dei passaggi per i nostri giovani.
Le sue parole sono importanti: “Di fatto non vogliamo demonizzare l’uso dell’Intelligenza Artificiale, ma promuoverne un uso consapevole per contrastare l’ignoranza che potrebbe colpire i nostri giovani. Gli stessi insegnanti dovrebbero essere i primi ad approfondire la materia per guidare i ragazzi verso un uso dell’IA in maniera corretta. Dalla ricerca emerge la preoccupazione dei ragazzi dell’uso che si può fare di questo strumento e la necessità che i Governi intervengano”.
Se si guardano i dati il 79% dei ragazzi ha risposto di sì alla domanda “Hai mai utilizzato ChatGPT?”. Quando si parla di scuola il record è legato al 60% di ragazzi in città come Torino e Napoli, dietro troviamo Milano al 56% e Roma al 53%. I sedicenni sembrano più attivi dei diciottenni in questa pratica, con un margine più alto del 3%.
Sicuramente si deve trovare una soluzione per evitare che siano molti quelli che si ritroveranno a fare i compiti in maniera meccanica e sfruttando meccanismi che sono francamente deleteri per l’intelligenza, ma che se usati bene possono anche essere utili.