Secondo un recente studio non basta l’attività fisica: stare seduti tutto il giorno aumenta il rischio di mortalità. Cosa bisogna fare.
Lo sanno tutti ma chi svolge un lavoro prettamente sedentario lo sa meglio degli altri: restare seduti per molte ore nell’arco della giornata è controproducente per quanto riguarda la propria salute. Vi sono, del resto, diversi studi a riguardo secondo i quali gli effetti negativi per l’organismo di chi trascorre ore sulla sedia davanti alla scrivania sono provati.
In molti però ritengono che praticare attività fisica a fine giornata, dal nuoto alla palestra, da una corsa fuori ad un po’ di pesi, possa ‘risolvere’ il problema. In realtà un nuovo recente studio rivela che il rischio di mortalità in chi sta seduto tutto il giorno aumenta anche se si fa attività fisica.
Lo studio in questione è stato pubblicato sul Journal of American Heart Association e va ad aggiungere nuovi tasselli su quello che sappiamo in merito alla correlazione tra la vita sedentaria ed i rischi per la salute. Spiegando quale dovrebbe essere, invece, il comportamento corretto da adottare in questi casi.
Seduti tutto il giorno, l’attività fisica non basta a prevenire i problemi per la salute
In chi resta per ore seduto, pur praticando attività fisica sia moderata che vigorosa, è associato infatti un maggior rischio di incorrere in malattie cardiache e mortalità per altre ragioni In generale il problema non è legato solo allo stare seduti ma anche al rimanere sdraiati molto a lungo senza interruzioni, il tutto senza una attività fisica ‘frequente’: tale comportamento è stato collegato alle potenziali gravi conseguenze sulla salute tra le quali la degenerazione cognitiva legata all’età, condizioni metaboliche di vario tipo nonché l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
Lo studio, nello specifico, sembra suggerire che gli impatti negativi di chi trascorre ininterrottamente lunghe ore seduto o sdraiano superino i benefici dello sforzo successivo attraverso l’esercizio. La minaccia per la salute è rappresentata proprio dalla durata di ciascun periodo sedentario, questo indipendentemente da quanto sia sano lo stile di vita ed i comportamenti di ogni persona al di fuori di quel lungo lasso di tempo.
Per capirlo sono stati analizzati comportamenti e dati di 6489 donne di età compresa tra 60 e 90 anni ed è stato impiegato un nuovo algoritmo per esaminare tempo sedentario totale e durata di ciascun periodo trascorso seduti. Dai risultati è emerso che le donne che restavano ferme per 11,7 ore o più ogni giorno avevano un rischio di mortalità del 30% superiore rispetto alle altre.
I dati raccolti dunque evidenziano come chi conduce una vita sedentaria debba fare in modo di ridurre il tempo totale di seduta da un lato ed interrompere la seduta prolungata dall’altro, suggerendo di farlo ogni 20 minuti circa. Gli esperti hanno spiegato che quando si è seduti il flusso sanguigno in tutto il corpo rallenta riducendo l’assorbimento di glucosio: i muscoli si contraggono e questo richiede un minor consumo di ossigeno per muoverli e viene a ridursi anche la frequenza cardiaca.