Quali sono gli obblighi di spesa legati alle case green? I tempi sono ristretti, quando si rischia il salasso da 50mila euro.
Non è più una novità che l’Unione Europea abbia messo “nero su bianco”, per usare un eufemismo, le linee guida che compongono la cosiddetta Direttiva Case Green volta a spingere i paesi membri a ridurre, fino ad azzerare, i consumi e le emissioni degli immobili pubblici e privati che ricadono sui rispettivi territori. Una rivoluzione all’insegna della sostenibilità che ha come obiettivo principale il fare del bene dell’ambiente ma, in futuro, anche per le tasche dei cittadini grazie all’abbattimento dei costi in bolletta.
Attenzione però, trattandosi di un investimento sono previsti veri e propri obblighi di spesa che sin da ora sarebbe bene non sottovalutare. Con il rischio di un vero e proprio salasso che potrebbe raggiungere anche i 50mila euro. Cerchiamo di capire per quale motivo e che cosa si può fare per abbattere i costi.
Case green e obblighi di spesa: cosa fare subito
La Direttiva in questione prevede che entro una certa data i nuovi edifici siano ad emissioni zero ma non è tutto perché si richiede di intervenire anche sul parco immobili esistente al fine di ridurre progressivamente le emissioni fino ad azzerarle. Si tratta di tutta una serie di interventi che possono riguardare l’installazione di pannelli fotovoltaici o del solare termico, la coibentazione dei tetti, il cappotto, l’installazione della pompa di calore e la sostituzione delle caldaie. Molteplici interventi che vanno a cozzare con il fatto che le detrazioni ad oggi disponibili andranno progressivamente a ridursi o a scomparire.
Ne deriva il rischio di ritrovarsi a fare i conti con spese per interventi che nell’arco di non molti anni diventeranno sostanzialmente obbligatori. Di fatto ogni stato membro dovrà adottare una specifica strategia, sulla base delle linee guida della Direttiva, per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali con due step, del 16 e del 20%, entro il 2030 ed il 2035.
Entro il 2025 però bisognerà mettere in vigore tutta una serie di disposizioni per conformarsi alla Direttiva ed in particolare al paragrafo 15 dell’articolo 17. Gli stati non potranno, cioè, offrire incentivi per chi intende installare caldaie con alimentazione a combustibili fossili. Mentre dal 2040 non sarà più possibile installarle. Occorrerà anche garantire l’installazione di adeguati impianti solari e tutta una serie di altri obblighi che comporteranno, per i privati, costi stimati in una fascia di prezzo compresa tra 20 e 50mila euro. Resta da capire quali incentivi potrebbero essere introdotti per calmierare tali spese.