Brutte notizie per i percettori dell’Assegno di Inclusione: ci sono dei problemi per i pagamenti di maggio.
A partire dallo scorso mese di settembre è in vigore l’Assegno di Inclusione che, di fatto, ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza. La nuova misura è destinata ai nuclei familiari al cui interno ci sono over 60, minori o disabili e, proprio come per il RdC, i soldi dell’Assegno di Inclusione sono ricaricati su una Postepay.
Lo scorso 13 maggio l’INPS, attraverso un apposito messaggio, ha ufficializzato lo sblocco delle domande per i nuclei familiari che hanno al loro interno persone maggiorenni in condizioni di svantaggio. Nello stesso messaggio, poi, l’INPS ha ribadito le date di pagamento dell’Assegno ma, per il mese di maggio, si attendono ritardi.
In generale il pagamento della ricarica mensile dell’Assegno di Inclusione è in programma tra il 26 e il 27 di ogni mese, per quanto l’ultima volta sia stato persino anticipato al 24 aprile. Per il mese di maggio, però, sono previsti ritardi fino a un giorno.
La ragione del ritardo non è chiara, ma l’INPS ha confermato che le date di pagamento stabilite a febbraio con il messaggio n. 835 rimangono valide. Per il mese di maggio l’Assegno di Inclusione sarà pagato mercoledì 15 maggio 2024 per coloro che devono ancora ritirare la carta Adi o che attendono mensilità arretrate. Martedì 28 maggio ci sarà il pagamento per tutti gli altri beneficiari.
Ricordiamo anche che la presa in carico da parte dei servizi sociali per le famiglie che hanno fatto domanda di assegno di inclusione entro il 26 gennaio 2024 è il 25 maggio 2024. Se quindi la presa in carico non avviene entro questa data, l’INPS potrebbe sospendere i pagamenti a partire da giugno 2024. L’assegno di inclusione sarà comunque sbloccato non appena avviene l’incontro con i servizi sociali, con il pagamento delle mensilità arretrate.
La regola prevede infatti che la presa in carico debba avvenire entro il 120° giorno successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Per le prime richieste presentate il ministero del Lavoro ha autorizzato una deroga alla luce delle difficoltà riscontrate sulla piattaforma Gepi (utilizzata dall’INPS per comunicare con i Comuni) nelle prime settimane di partenza della misura.
Proprio per questo motivo che l’INPS ha stabilito che il termine dei 120 giorni va calcolato dal 26 gennaio anziché dalla data di sottoscrizione del Pad: ciò significa che il termine ultimo per recarsi ai servizi sociali, anche in assenza di appuntamento, è fissato al prossimo 25 maggio. In caso contrario l’INPS sospende i pagamenti.
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